L’ANPI Provinciale di Brindisi si fa promotrice dell’appello col quale si richiede che il Commissario Prefettizio receda dalla sua decisione di intitolare la sala di rappresentanza comunale a Clemente Manco.
APPELLO
NO ALLA SALA MANCO
Appello ai cittadini di Brindisi, a tutti i partiti e le forze politiche democratiche, ai sindacati, alle associazioni e alla società civile di questa città,
Non è rispettoso dei condivisi principi di democrazia e di vivere civile, contenuti nella Costituzione che è legge da cui trae fondamento la nostra Repubblica, intitolare la sala di rappresentanza comunale nella sede di Palazzo Nervegna, ad una persona quale Clemente Manco che sempre si è considerata fascista, in coerenza con la sua adesione alla repubblica di Salò e al governo “fantoccio” creato dagli occupanti nazisti, pieno di assassini, avventurieri e criminali di guerra.
Non è corretto titolare una sala del nostro Comune ad un uomo che si è sempre schierato contro tali principi fondamentali e condivisi e che, anzi, negli anni successivi alla caduta del regime fascista, spesso per ragioni di ordine politico ne ha fatto apologia, avendo in spregio i valori della Costituzione democratica e antifascista e della Repubblica.
Non è stato riguardoso dei brindisini e della tradizione di procedure democratiche trasparenti, il metodo del sindaco uscente Domenico Mennitti che, senza nessuna vera consultazione democratica, ha formulato la “intitolazione” , condizionando la susseguente delibera del commissario e mostrando di non essersi mai del tutto allontanato dalla formazione politica di provenienza ( la stessa di Manco).
Non si può paragonare la storia politica di Manco a quella, per esempio, del partigiano Vincenzo Gigante o delle tante personalità democratiche locali che contribuirono nel primo dopoguerra alla ricostruzione politica, economica e sociale della città, quali Francesco Lazzaro, Vittorio Palermo, Guglielmo Cafiero,Donato Ruggiero, Pietro Sala, Giovanni Stefanelli, Felice Assennato, Arturo Sardelli, Beniamino Andriani , Antonio Caiulo e che, avendo contribuito all’onore e all’orgoglio di Brindisi, sarebbero degne che gli si intitoli quella sala o altri luoghi pubblici.
A nome di tutta la città di Brindisi, si chiede che il Commissario prefettizio receda dalla sua decisione.
Aderiscono e promuovono l’appello dell’ANPI di Brindisi:
CGIL, CISL, COBAS, Partito Democratico, Rifondazione Comunista, SEL, Brindisi Bene Comune, associazione Guido Rossa, No Carbone , Rinascita Civica Brindisina, Assonova, Archivio storico B. Petrone, circolo D. Valletta, Associazione Io Donna,
Adesioni on line: anpibrindisi@libero.it