L’ANPI di Brindisi AD ALTA VOCE contro povertà e disuguaglianze.
Anche a Brindisi Il 14 ottobre ci sarà l’iniziativa AD ALTA VOCE per dare forma e sostanza alla speranza. Presso la parrocchia San Nicola del quartiere Paradiso, piazza Grazia Deledda 1. Alle ore 19.
Ci saranno oltre l’ANPI , Libera Brindisi, Cgil, Cisl e Uil, l’ Agesci, l’Uds, l’Arci, l’Associazione quartiere Paradiso, la Cooperativa solidarietà e rinnovamento e altre associazioni.
Ad alta voce contro la povertà e le disuguaglianze. Perché la povertà non ha colore, non è né bianca né nera. Ad Alta Voce, senza paura, perché solo l’unione, l’accoglienza, la lotta alle politiche di austerità e la giustizia sociale possono sconfiggere mafie, la corruzione e le svolte autoritarie e fasciste. Noi a Brindisi abbiamo scelto la periferia, il quartiere Paradiso. E non è un caso.
Raddoppiano i numeri della povertà relativa (9 milioni di persone) e triplicano quelli della povertà assoluta (5 milioni). Triplica anche il numero dei miliardari – 342 nel nostro paese – a riprova del fatto che il problema non è l’assenza di ricchezza o di crescita bensì di redistribuzione della ricchezza, modelli industriali scelti, regimi fiscali e politiche sociali.
A causa dell’austerità e dei tagli alla scuola pubblica oggi l’Italia è il peggiore paese per dispersione scolastica (17,6%), per impoverimento della popolazione giovanile, quello che ha investito meno di tutti in istruzione e cultura, che ha il maggior numero di precari e con la peggiore distribuzione della ricchezza insieme alla Gran Bretagna.
A trarne beneficio sono le mafie che hanno visto accresciuto il loro potere di penetrazione e ricattabilità all’interno di una società sempre più povera, fragile e impaurita.
Dopo tanti anni di austerità e crisi, anche nel nostro paese – come già avvenuto in Portogallo, Grecia, Spagna – abbiamo compreso che solo grazie alla mobilitazione dal basso costruita dai cittadini e dalle realtà sociali impegnate contro la povertà e le mafie, per l’accoglienza, i diritti sociali, la casa, sarà possibile invertire la rotta e rimettere al centro l’impegno per la giustizia sociale.
Solo se alzeremo la voce tutte e tutti insieme in piazza sarà possibile rimettere al centro dell’agenda politica la possibilità di migliorare la condizione materiale ed esistenziale di chi sta peggio.