Cretì, Salvatore

antifascista

Creti Salvatore. Di Pasquale  Nato nel 1899 a Carovigno (BR). Calzolaio. Comunista. il 13 maggio 1923, Cretì assieme ad altri,  dopo di essersi forniti di un papavero rosso, per antagonismo al partito fascista, scesero sulla piazza di Carovigno, gridando a squarciagola: Evviva il socialismo,abbasso il fascismo, in questa manifestazione avevano: disturbato la quiete pubblica con clamori ed in modo da produrre apprensione nel pubblico. Sempre a Carovigno il 18 agosto 1924 aveva , insieme a Cesaria Francesco  esercitato la questua pro  erigendo monumento On. Matteotti,  senza esserne autorizzati dall’Autorità di P.S..

Cfr. CPC; Anpi Brindisi

L’antifascista Salvatore Cretì (1899 – 1978) ed il dissenso locale

Quando nel Ventennio L’idea di uno stato fascista pilotava la vita politica e sociale di Carovigno esistette anche il dissenso rappresentato da pochi uomini i quali rimasero ancorati all’ideale socialista. Tra questi si distinse Salvatore Cretì. Nato l’I gennaio 1899 a Carovigno, di condizione calzolaio, era un suonatore di clarino della banda musicale diretta dal noto maestro Vito Bagnulo. Lo si poteva trovare in un sottano adibito a bottega, proprio di fronte alla Chiesa Matrice: un locale angusto, di pochi metri, divenuto la fucina degli antifascisti di Carovigno, nel quale si trovava il tempo per indottrinarsi in senso letterario e musicale [..] Nei suoi anni giovanili Salvatore Cretì con altri suoi compagni, si presentò in piazza con la giacca fregiata da un papavero rosso gridando evviva il rosso, evviva il socialismo, abbasso i fascisti”. Per questo venne arrestato e processalo il 19 settembre 1923. Un anno più lardi vennero ancora i carabinieri a prelevarlo, perche aveva dato corso una sottoscrizione in favore di un monumento a Giacomo Matteotti da erigere in piazza. Nell’udienza del 18 agosto 1924. il Pretore di S. Vito lo assolse. Ma le persecuzioni, per Salvatore Cretì continuarono per tutto il Ventennio: Era egli un sorveglialo speciale.

Fondatore del PCI di Carovigno. divenne esponente di primo piano già da prima del Referendum.

Nella sua qualità di Presidente del CLN locale non volle mai assumere alcuna carica amministrativa sul Comune perche lo si voleva come Sindaco. Il 4 maggio 1978 dette l’anima a Dio e nell’eternità portò il suo ideale tinto di rosso.[..]

Cfr.  da Enzo Filomena: all’insegna del delfino – Carovigno tra ‘800 e ‘900. Latiano Neografica 2007 Pg. 134-135