Comitato Provinciale di Liberazione
Comitato provinciale di liberazione
All’indomani del 25 luglio 1943, quando il Gran Consiglio del Fascismo sancisce definitivamente la caduta di Mussolini, la provincia di Brindisi, come del resto in tutto il Paese, non appare pronta e ricettiva al grande cambiamento, complici anche le disastrate condizioni della popolazione, il mancato ripristino delle libertà fondamentali, il permanere dello stato di guerra, il comportamento incerto della Monarchia.
Il tempo di guardarsi intorno, di rendersi conto che il vecchio regime era crollato, e il 9 agosto 1943 si costituì il Comitato provinciale di Concentrazione Antifascista, in seguito Comitato provinciale di Liberazione, grazie all’opera di un avvocato. Vittorio Palermo, che ricoprì la carica di segretario, a cui parteciparono, per le prime riunioni, Guglielmo Cafiero. Donato Ruggiero, Pietro Sala. Giovanni Stefanelli. Gli obiettivi che rispecchiavano le direttive impartite dal Comitato Centrale del Fronte nazionale erano
• collaborare con il governo Badoglio
• contribuire all’opera di epurazione degli clementi fascisti o compromessi con il
passato regime, dalla direzione degli enti locali o degli uffici pubblici
• lottare contro il nazismo
• fare propaganda perché l’Italia giungesse ad una pace separata
Il Comitato si aprì subito a quanti avevano lottato contro il regime fascista. Tra i primi ad intervenire Felice Assennato, personaggio di spicco all’interno del socialismo pugliese, i brindisini Arturo Sardelli, Beniamino Andriani e Antonio Caiulo. il mesagnese
Sante Semeraro. il cegliese Francesco Ricci, il francavillese Cesare Teofìlato, alcuni dei
quali duramente colpiti dal confino o dal carcere per le loro idee antifasciste.
Scopo precipuo del Comitato la costituzione di amministrazioni democratiche ed antifasciste. Fu l’inizio della democrazia.
Da: Patrizia Miano, Vittorio Bruno Stamerra : “Brindisi 1945 : l’alba della democrazia” Brindisi editore Hobos anno 2005.
Testo del verbale della prima seduta del “Fronte Nazionale d’Azione Comitato Provinciale di Brindisi”:
FRONTE NAZIONALE D’AZIONE
Comitato Provinciale di Brindisi
Verbale della prima seduta
L’anno 1943, il giorno 9 agosto, alle ore 15 pomeridiane, nello studio dell’avv. Vittorio Palermo, in Brindisi, si sono riuniti: il sig. Guglielmo Cafiero, il sig. Donato Ruggiero, ring. Pietro Sala, l’avv. Giovanni Stefanelli e l’avv. Vittorio Palermo, (alcuni dei quali erano diggià in intenso e quotidiano contatto da un paio d’anni fra loro ed altri elementi antifascisti pugliesi ed italiani)
e, – ritenuta la opportunità di realizzare la formazione di un Comitato provinciale di concentrazione antifascista -, stabiliscono di costituire nella stessa data un primo nucleo del Comitato stesso e di allargarlo con elementi di sicura fede e di condotta patentemente antifascista che, dalla destra alla sinistra, si attengano alle direttive seguite dal Comitato Centrale del Fronte Nazionale; e particolarmente:
1°) collaborazione con il Governo di S. E. Badoglio;
2°) contributo all’opera di epurazione degli elementi fascisti o compromessi con il fascismo;
3°) lotta contro il nazismo;
4°) propaganda in favore di una pace separata.
I singoli componenti di questo primo nucleo prendono specifici incarichi di avvicinare altri elementi di sicuro passato antifascista per invitare costoro a far parte del Comitato provinciale del Fronte Nazionale.
Funge da segretario ufficioso l’avv. Vittorio Palermo che fa una relazione sintetica sulla situazione politica italiana raccolta nei suoi ultimi viaggi a Bari, Roma, Milano nel giugno-luglio 1943 a seguito dei contatti presi con alcuni esponenti (di cui fa i nomi specifici) del movimento antifascista di quelle città.
La seduta si chiude con il formale impegno di riunirsi il giorno 11 agosto.
Brindisi, 9 agosto 1943
Il f. segretario
avv. Vittorio Palermo
[Stasi 1979 la Provincia di Brindisi tra fascismo e democrazia]