De Stradis, Crocefisso
Doppio fascicolo A e B nel Casellario Politico Centrale
A
di Francesco e di Della Corte Cosima, n. a Latiano (BR) l’8 aprile 1885, res. A Francavilla Fontana (BR), coniugato con sei figli, contadino socialista.
Arrestato 1’11 settembre 1927 in esecuzione dell’ordinanza della CP per attività sovversiva.
Assegnato al confino per anni cinque dalla CP di Brindisi con ord. del 10 settembre 1927. Il 4 dicembre 1927 il duce, in occasione del Natale, ridusse a tre anni.
Sede di confino: Lipari. Liberato il 28 gennaio 1930 per proscioglimento.
Periodo trascorso in carcere e al confino: anni due, mesi quattro, giorni 18.
Iscritto al partito socialista, capeggiò in Francavilla Fontana la lega dei contadini e fu dirigente del circolo giovanile del suo partito.
Nel 1925 prese parte ad una rissa in cui rimase sfregiato un carabiniere e fu assolto per non provata reità grazie alle deposizioni dei suoi compagni di fede. Si sospettò inoltre che non fosse estraneo all’uccisione di un avanguardista avvenuta nell’agosto dello stesso anno.
Il 26 settembre 1926 nella sede del disciolto sindacato dei contadini, cui apparteneva, per disprezzo calpestò e distrusse un’effigie del duce; per tale reato, con sentenza del 12 novembre 1926 fu condannato dal tribunale dì Lecce a sei mesi di reclusione.
(b. 350, fasc. I, ce. 66, 1927-1930).
B
di Francesco c di Della Corte Cosima, n. a Latiano (BR) 1’8 aprile 1885, res. A Francavilla Fontana (BR), coniugato con sci figli, contadino, comunista.
Arrestato il 19 agosto 1937 per avere continuato a svolgere attività sovversiva volta alla ricostituzione del movimento comunista nel comune di residenza.
Assegnato al confino per anni cinque dalla CP di Brindisi con ord. Del 1° dicembre 1937. La C di A con ord. del 15 giugno 1938 respinse il ricorso.
Sedi di confino: Ponza, Tremiti, Pisticci. Liberato il 6 agosto 1941 per fine periodo avendo beneficiato del condono di un terzo per il periodo trascorso a Pisticci.
Periodo trascorso in carcere e al confino: anni tre, mesi undici, giorni 19.
Tornato dal primo confino, sì adoperò per la riorganizzazione del partito coadiuvato da diversi compagni di fede con i quali creò nel 1933 un comitato avente il compito di organizzare cellule comuniste.
Nel maggio 1933 a Francavilla Fontana fu tenuta una riunione alla quale parteciparono compagni di altri comuni. Nel dicembre dello stesso anno il De Stradis fu inviato dal comitato a Ceglie Messapico per partecipare ad un convegno indetto in casa di Rocco Spina; partecipò anche ad un’altra riunione tenuta nel 1934 in casa di Angelo Andriulli.
Alle riunioni tenute dai vari componenti il comitato parteciparono vari affiliati e componenti di cellule, fra cui Giuseppe Alfonsetti, Belfiore, Crocefisso Castrense, Arturo Cavallo, Ciraci, Carmine Di Monte, Raffaele Distante, Francesco Galiano, Nicola Gravina, Benedetto Iurlaro, Giovanni Martina, Marcello Palazzo, Salvatore Portone, Francesco e Luigi Rubino, Giuseppe Saracino, Arcangelo Sportillo ed Ettore Vallo.
I membri del comitato mantenevano anche i contatti con i comunisti Giuseppe De Tommaso di Brindisi ed Edoardo Voccoli, capo dell’organizzazione della provincia residente a Taranto.
Per i nomi dei confinati assieme al De Stradis e per lo stesso motivo vedi biografia di Pasquale Galiano, li fascicolo. Proposti per l’ammonizione: Luciano Cavallo, Eupremio Farina, Francesco Galiano, Gaetano Liuzzi, Antonio Mingolla, Ernesto Mola, Pietro Quarta, Cosimo Rigliano, Vincenzo Rosato, Cosimo Saracino, Vincenzo Sparviero e Vincenzo Zurlo.
(b. 350, fasc. II, cc. 169, 1937-1941).
[ Massara 1991]
De Stradis Crocifisso fu Francesco e di Della Corte Cosima nato a Latiano il 12/4/1895, domiciliato a Francavilla Fontana, contadino. Appartenente alla disciolta Sezione Socialista di Mesagne per quanto semplice gregario fu una dei più attivi propagandisti. Anche dopo l’avvento del fascismo si manifestò nettamente contrario al Regime tanto che in data 2-10-1926 fu arrestato per offese al Primo Ministro. Sottoposto per tale motivo al provvedimento del confino di polizia ne è stato già liberato ma ciò nonostante si dimostra sempre imbevuto di idee socialiste, sicché è da ritenersi tuttora un elemento pericoloso. Lo si ritiene capace di prendere parte ad azioni delittuose collettive sovversive.
Da: Miano Stamerra 2005 Brindisi 1945