Gasco, Giovanni Mario
Gasco Giovanni Mario . Patriota. Nato a Brindisi, nel 1904. Già capitano dei complemento dei CC. Della Div. Acqui.
Decorato con Medaglia d’Argento.
Decorato con Medaglia d’Argento.
“Comandante la compagnia dei carabinieri si schierava decisamente tra i propugnatori della lotta per l’onore delle armi. volontariamente accorreva in soccorso di un battaglione riuscendo a riorganizzare i pochi superstiti e mantenere le posizioni in attesa di rinforzi. Catturato dai tedeschi affrontava la fucilazione con serena dignità, lieto di cadere pur di lasciare un nome incontaminato ai suoi cinque figli.
Cefalonia, 24 settembre 1943”.
CEFALONIA Isola greca del gruppo delle Ionie, situata nel golfo di Patrasso. L’8 settembre 1943, all’atto dell’armistizio italiano con gli Alleati, vi erano schierati, con i reparti della Divisione “Acqui”, la 2a Compagnia del VII Battaglione Carabinieri Mobilitato, al comando del capitano Giovanni Maria Gasco, la 27a Sezione Carabinieri Mista, al comando del tenente Alfredo Sandulli Mercuro, e un Nucleo Carabinieri addetto al Comando della Divisione.
Subito dopo l’annuncio dell’armistizio, i tedeschi intimarono di cedere le armi. Il Comando della Divisione reagì risolutamente. Si accese così, tra i reparti italiani e le truppe tedesche, un accanito scontro, alimentato da cruenti combattimenti che si protrassero in tutta l’isola con alterni vicende per otto giorni.
I Carabinieri caratterizzarono la loro presenza nell’epica lotta compiendo numerosi atti di valore. Il sottotenente Orazio Petruccelli, del VII Battaglione, sfidando i tedeschi presenti, ammainò la bandiera nazista issata nella piazza di Argostoli e innalzò nuovamente quella italiana. Poi, col suo plotone attaccò con decisione una formazione nazista travolgendola.
Il tenente Sandulli Mercuro, alla testa dei suoi carabinieri della 27a Sezione, riconquistò un caposaldo occupato dal nemico e lo difese per 13 giorni con furiosi combattimenti, anche all’arma bianca.
Ma le unità italiane, isolate dalla madre Patria e prive di rifornimenti, nonostante il valore e il sacrificio di tutti i suoi componenti, vennero sopraffatte dalla superiorità numerica delle forze avversarie, costantemente appoggiate dall’arma aerea e sostenute da un flusso di rifornimento continuo.
La tragedia di Cefalonia si concluse con barbare fucilazioni in massa. Vennero trucidati, insieme ai commilitoni delle altre Armi, tre ufficiali e 18 carabinieri. Alla loro memoria vennero concesse 2 Medaglie d’Oro al Valor Militare: tenente Alfredo Sandulli Mercuro, sottotenente Orazio Petruccelli; 10 Medaglie d’Argento al Valor Militare: capitano Giovanni Maria Gasco, brigadieri Carlo Baldracchi e Vittorio Conticchio, carabinieri Dino Battisti, Mario Cassi, Domenico Cavesi, Ferdinando Giacosa, Augusto Marconato, Antonio Monteforte, Marino Poli. Furono inoltre conferite 9 Medaglie di Bronzo al V.M. ad altrettanti militari dell’Arma.
da: http://www.carabinieri.it/Internet/Arma/Curiosita/Non+tutti+sanno+che/C/49+C.htm