Micelli, Ferdinando

partigiano

Micelli Ferdinando , «Capo», da Vincenzo e Crocifissa Pagliarini; Nato il 5/3/1903 a S. Pancrazio Salentino (BR). Nel 1943 residente ad Anzola Emilia. Licenza elementare. Appuntato dei carabinieri. Militò nel btg Tarzan della 7a brg GAP Gianni Garibaldi e operò ad Anzola Emilia. catturato dai tedeschi il 5/12/44 durante il grande rastrellamento nella zona di Amola (S. Giovanni in Persiceto). Dopo una breve detenzione nel carcere di S. Giovanni in Monte (Bologna), deportato dapprima a Bolzano e poi in Germania. Giunto nel campo di sterminio di Mauthausen (Austria), l’11 gennaiuo 1945, dove morì il 22/4/1945. Riconosciuto partigiano dal 10/5/44 alla Liberazione. Il suo nome è stato dato alla caserma dei carabinieri di Anzola Emilia. [O]

 

 

Micelli

 

Micelli Ferdinando Giovanbattista Appuntato Legione Territoriale Carabinieri “Bologna” –

Matricola 23371 e 21943 quater.Figlio di Vincenzo e Pagliarini Crocefissa. Nato a San Pancrazio Salentino il 05.10.1903. Coniugato con Ferruzzi Teresa

• Il 4 Marzo 1923 partì volontario, quale Allievo Carabiniere a piedi, per la durata di anni 3.

• Terminato il Corso, il 15 Settembre 1923 fu nominato Carabiniere a cavallo.

• Il 22 dicembre 1923 fu assegnato alla Legione di Bari

• Il 5 Luglio del 1924 ricevette un “Encomio”perché a Cerignola “con coraggio c prontezza affrontò un terribile pregiudicato responsabile di vari reati, riuscendo dopo viva colluttazione ad assicurarne l’arresto”

• Il 21 Ottobre 1924 fu trasferito nella Legione di Palermo, precisamente nella Caserma di S. Margherita di Belice (Agrigento), dove rimase circa quattro anni.

• Il 4 Marzo 1926 fu ammesso alla sua prima rafferma nella triennale.

• Il 16 maggio 1928 fu nuovamente trasferito nella Legione di Bari. Ammesso alla 2°. rafferma triennale, dove rimase per altri cinque anni.

• Il 20 maggio 1933 fu trasferito nella Legione di Bologna.

• Il 15 novembre 1938 con “Determinazione” del Comando Generale dell’Arma si precisa: “In occasione del soggiorno in Italia del Cancelliere tedesco si prodigò con grande spirito di sacrificio nella esecuzione di numerosi e gravosi servizi che contribuirono alla perfetta riuscita della manifestazione (Foglio del Comando della la Divisione CC. RR., Pastrengo, n. 1017-68-1937 del 29.11.1938)

• Il 22 maggio 1940 fu destinato alla 352” Sezione Carabinieri Mobilitato.

• Il 13 Marzo 1942 fu inviato in Francia con la 352° Sezione

Carabinieri “Celere11, Corpo di Occupazione.

• Il 4 Luglio 1943 rientrò in Italia per licenza speciale.

• Fu assegnato il 26 Luglio 1943 alle Legione dì Bologna.

• Il 21 agosto 1943 fu destinato alla Stazione dei Carabinieri di Anzola Emilia, assumendone il comando.

• Non volendo collaborare con i tedeschi, nella primavera del 1944, si unì alla VII Brigata GAP Garibaldi,* denominata “Arditi Gianni” ,** con la quale partecipò a numerose operazioni contro le postazioni tedesche, distinguendosi per impegno e ardimento,

• In seguito a rastrellamento delle truppe tedesche nella zona di Amola (S. Giovanni in Persicelo), catturato il 5 agosto 1944, venne imprigionato nel Carcere di San Giovanni in Monte a Bologna. Dopo poco, deportato in Germania, fu internato nel lager di Mauthausen, dove morì il 28 Aprile 1945, all’età di 42 anni, per malattia, lasciando la moglie e due figli.

• Altre fonti lo indicano deceduto a Gusen, sottocampo di Mauthausen, il 22 aprile 1945 in Austria con conseguente cremazione della salma, come risulta dagli atti in deposito presso

l’Archivio del Sacrario dei Caduti in Bari.

Tale confusione era comprensibile così come segnalava al momento della liberazione del lager di Mauthausen il Procuratore Generale della Terza Armata Americana: “Non vi è dubbio che

Mauthausenn fu il punto di partenza di un piano di lungo respiro.(…) Era diretto allo scopo di sterminare qualunque prigioniero vi entrasse. (…) Gli altri campi, compreso Gusen ed Ebensee, le due più importanti diramazioni, non venivano adoperati esclusivamente per lo sterminio dei prigionieri, ma i prigionieri vi venivano impiegati per lavori di costruzione o di produzione fino a che, stremati dalla fatica e dalla fame, venivano rimandati a Mauthausen per essere uccisi”. L’appuntato Giovanbattista Micelli alla fine della Guerra in quei luoghi che lo videro protagonista fu degnamente onorato come risulta dall’intitolazione a suo nome di una strada e di una caserma dei Carabinieri ad Anzola Emilia. A tal proposito il Resto del Carlino a pag. 10, “Pagina di Bologna” riportava le varie manifestazioni tributate il 21 aprile 1978: “La decisione, quanto mai opportuna, delle autorità militari, di intestare a Micelli la locale Caserma, onora la Resistenza e induce a riflettere sull’ampiezza del contributo di tanti militi dell’arma al momento della Liberazione a fianco del popolo in armi, per la salvezza, la dignità e il riscatto della patria e, in pari tempo, sul significato profondo dell’unità nazionale, animata dalla Resistenza (..) ”

da: Pancrazio Stridi  Seconda guerra mondiale testimonianze di reduci, caduti militari e civili di San
Pancrazio Salentino
. Trepuzzi Le ottobre 2012

Alla cerimonia risultavano presenti diverse autorità della Provincia di Bologna, fra cui il Prefetto, il Presidente dell’ Amministrazione Provinciale, il Comandante del Presidio Militare di Bologna, il Comandante della Brigata Legione Carabinieri, il Comandante del Corpo dei Vigili Urbani di Bologna, oltre alle autorevole personalità militari e civili. Erano presenti i gonfaloni del Comune di Bologna e di Marzabotto, decorate di Medaglia d’oro al valor militare.

 

*Dopo l’8 settembre alcuni dirigenti comunisti si riunirono in Reggio Emilia per decidere di passare alla clandestinità, costituire i comitati di resistenza e i primi gruppi armati che poi sfoceranno nei G.A.P.. Questi gruppi, unitamente ad altri gruppi che si formarono in tutte le Regioni del Nord Italia, costituiranno il vero esercito della Resistenza: il C.V.L.

I GAP si organizzarono nel marzo 1944 in “Brigate”, le quali da quella data agiranno alle dipendenze del Comitato Militare del C.L.N., che successivamente divenne Comando Piazza di Reggio Emilia. I G.A.P. furono le prime squadre armate.

Micelli “Militò nella btg Tarzan della 7°brg Gianni Garibaldi ed operò ad Anzola Emilia. Fu catturato dai tedeschi il 05.12.1944 durante il grande rastrellamento nella zona di Amola (S. Giovanni in Persicelo). Dopo una breve detenzione nel carcere di S. Giovanni in Monte (Bologna), fu deportato nel campo di sterminio di Mauthausen (Austria), dove morì il 22.04.1945. Riconosciuto partigiano dal 10.05.1944 alla Liberazione. Il suo nome è stato dato alla caserma dei carabinieri di Anzola Emilia. “A cura di A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri: Dizionario Biografico.Gli Antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945).

Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea nella Provincia di Bologna “Luciano Bergamini”. Bologna. 1985-2003.

 

** Nel periodo settembre-ottobre 1943 il PCI organizzò a Bologna diversi attentati contro gerarchi fascisti e comandi tedeschi. Nel mese di Marzo,, in seguito alla riorganizzazione dei diversi gruppi, fu costituita la 7°.Brigata GAP Garibaldi, che assunse il nome di Gianni, dopo la morte di Massimo Meliconi, nome di battaglia Gianni, uno dei massimi dirigenti. La brigata eseguì diverse azioni fra cui la liberazione dei detenuti di San Giovanni in Monte, la Battaglia di Porta Lame, la battaglia della Bolognina e gli attentati dinamitardi contro l’hotel Baglioni.

 

Fonti:

[Ippazio “Pati” Luceri: Partigiani e Antifascisti 2012 ]